E' un momento difficile per i Partiti e per il governo della cosa pubblica. Rovigo si ritrova ad essere la Cenerentola del Veneto. Rimanere indifferenti però gioverebbe solo a chi sta bene questo stato di cose. Lo scorso Luglio mi sono dimesso da Consigliere Comunale per dimissionare una Giunta dilaniata da beghe interne di Partito. Ora occorre un alternativa solida, lontana dalle botteghe di Partito. Rovigo ha bisogno di tutto tranne che una riedizione a sinistra della Giunta Piva. La nuova dirigenza del PD non ha capito quanto accadde nel 2011 quando regalammo al centrodestra una partita già vinta. Il PD locale oggi è molto lontano dal PD innovativo di Renzi e del 40% alle Europee. Quando si antepongono interessi di altra natura al bene comune si perde già in partenza. Il PD a Rovigo ha bisogno di uno scossone forte. Questo arriverà domenica alle Primarie. La medicina migliore per guarire questo Partito si chiama Alessandro Monini, persona stimata nel centro sinistra a 360 gradi che gode del sostegno di di buona parte del PD istituzionale (Diego Crivellari, Graziano Azzalin, l’ex Sindaco Merchiori, Tiziana Virgili, Gabriele Frigato, Daniele Chiarioni,ecc). Non è un caso se su Monini si è concentrato il mondo dell’imprenditoria, dell’associazionismo sociale ed ambientale, del volontariato. Se sarà Sindaco, lo sarà di tutti senza preclusione di sorta. Se la risposta all’immobilismo berlusconiano è partita da Milano nel 2010 estendendosi a macchia d’olio in tutto il paese, credo che quell'onda sia finalmente arrivata a Rovigo e mi auguro davvero che Monini sia il nostro nuovo Pisapia.